Da quarant’anni sempre vicina alle donne

Ada_storia

Si dice che per cambiare bisogna essere folli e un po’ lo sono stata. 


Il cambiamento non è immediato, è complicato rompere schemi e credenze che in qualche modo sono stati un comodo copione di vita. Così ogni inizio è una nuova avventura dove curiosità, voglia di sfida e interrogativi si plasmano sull’esperienza e le sue lezioni. 
Ho inaugurato il mio nuovo salone a Gennaio, in seguito ad un periodo di inattività, e dopo il lockdown ho potuto riprendere alla fine di Maggio. 
Nei primi giorni di questa riapertura percepisco ancora l’odore della tinteggiatura e dei nuovi arredi. Non ero pronta a diciotto anni e non mi sentivo tale neppure quarant’anni dopo, quando mi sono chiesta come e se la mia attività avrebbe avuto seguito. Ma la vita, sfacciata, non ci vuole preparati, ci chiede di compiere scelte accogliendo rischi e responsabilità. Ma non solo. In questo azzardare ho potuto scoprire parti di me che avevo poco considerato, cariche di energia e voglia di fare. E di essere. Forse noi donne, per indole, sappiamo dare e darci possibilità continue, intenerite dai nostri stessi errori e a volte anche da quelli altrui. 

La strada per questa professione ha avuto inizio sin da piccola, una sorta di predilezione naturale mi ha portata ad occuparmi delle donne, dei loro capelli e di ciò che per loro rappresentano: personalità e stile, equilibrio e armonia, femminilità e piacere. 
A diciotto anni ho aperto il primo salone a Supersano, dopo quattro anni trascorsi a Lecce come apprendista presso rinomati professionisti. Devo molto a questo periodo di relazioni nonostante fossi ancora adolescente. Non posso dimenticare le prime acconciature, le prime clienti e il vortice di emozioni che ha posto le basi ad una prudenza iniziale divenuta precisione e competenza. 
Mi accorgo di inserirmi nella vita delle donne, a volte come anello di congiunzione tra i legami intimi e generazionali. In quarant’anni ho raccolto le confidenze di madri e figlie che sono diventate madri a loro volta. 

Le loro storie si intrecciano con la mia, mi capita di ascoltare i loro pensieri e custodirli. Essere parte di questi frammenti di vita ha permesso le conferme di clienti storiche, ma soprattutto di essere scelta anche dopo un periodo di assenza.
Nel tempo cambiano le esigenze, le risposte delle donne ai modelli sociali, si evolvono tecniche e prodotti. Passaggi di questo tipo si possono concretizzare in alcune contrapposizioni: la richiesta di acconciature più elaborate, specie in occasioni di eventi e cerimonie, era più usuale in passato. Oggi alcune optano per un look morbido, al naturale, altre preferiscono sfumature e giochi di colore o tagli asimmetrici.  
Il bigodino è un oggetto di magia che rappresenta la storia della piega dei capelli, nel tempo si sono inseriti strumenti elettrici oltre ai giochi di phon e spazzola. 
Non posso dire di seguire uno stile personale, definirei il mio modo di lavorare semplicemente con la parola passione. Ho cercato da sempre di ascoltare e comprendere le scelte delle mie clienti, ritengo sia un modo per rispettarle. Mi affidano i loro capelli e in questo gesto mi trasmettono fiducia affinchè sia io ad occuparmene. Siamo tra le figure responsabili del benessere della persona ed è necessaria un’attenzione maggiore nell’utilizzo di prodotti anallergici o con componenti vegan che rispettano l’ambiente e la sensibilità di ogni singolo. Per questi motivi il mio primo obiettivo è uno screening del capello, verificare lo stato di salute, consigliare trattamenti specifici e personali, a volte optando per cure naturali e homemade. 

Mi piace pensare che le donne, a cominciare dalle mie clienti, possano guardare alla mia esperienza come un esempio di cambiamento e rinascita. Le temute crisi mettono in discussione relazioni, mescolano emozioni, stravolgono esistenze, ma possono diventare occasioni di consapevolezza e trasformazione. La riuscita di questo nuovo spazio, progetto di lavoro e di vita è il risultato di un lavoro di squadra familiare. Abbiamo bisogno di percepire che gli altri credano in noi, specie gli affetti. La certezza della loro costante presenza è stata forza motrice e ha realizzato qualcosa di straordinario. 

Siamo fautrici del nostro destino, possiamo esserlo a prescindere dall’età e da altri limiti autoimposti. Possiamo migliorarci sempre e vivere più autenticamente. 
Ricominciare da uno, scoprire di essere molte cose insieme.


Ada Tamborrino